Evviv lu pantanill e quant è bell oilì oilà...

amma ì a pscà nguill e psctill evviv lu pantanill e semp là amma ì a pscà!!!

giovedì 6 maggio 2010

IL BUON VINO

SAN SEVERO DOC.
La DOC al S. Severo risale al 1968. La zona da cui questo vino è prodotto è quella dell’intero territorio comunale di S. Severo, Torremaggiore, S. Paolo Cividade, e parte del territorio dei comuni di Apricena, Lucera, Poggio Imperiale e Lesina. E' preparato nei tipi rosso, rosato e bianco.
Il rosso e il rosato sono ottenuti esclusivamente dal vitigno Montepulciano d’Abruzzo ma è ammesso anche l’utilizzo di uve provenienti da vitigno Sangiovese solo nel limite massimo del 30%.
Il S. Severo bianco è prodotto con Bombino Bianco (40-60%) e Trebbiano toscano (40-60%); può concorrervi anche Malvasia bianca e Verdeca che, da soli o congiuntamente, senza superare il 20%.
Il S. Severo rosso o rosato ha il tipico colore rosso rubino che tende al mattone con l’invecchiamento. Ha un odore gradevolmente vinoso, un sapore sapido e asciutto. Risulta di almeno 11,50 gradi di alcol e va servito nel calice a tulipano ad una temperatura tra i 14 e i 18°C. Si unisce a primi di pastasciutta, risotti a base di carne, bolliti di carne e carni bianche.
Il S. Severo bianco è di un colore bianco paglierino con odore leggermente vinoso e gradevole e sapore asciutto e fresco. Ha 11 gradi alcolici e va servito ad una temperatura tra gli 8-10°C in un calice a tulipano; accompagna aperitivi, ortaggi, pesce magro, frutti di mare, lampascioni e frittate.


LA LACRIMA DI MORRO D’ALBA.
Un vino che varrebbe la pena bere solo per il nome che porta. Un vino scoperto quasi per caso, durante una delle consuete serate tra amici trascorse dal nostro vinaio di fiducia.
Il Lacrima di Morro d’ Alba ottiene la denominazione di origine controllata nel 1985. Per ottenere il DOC questo vino deve essere prodotto con una percentuale di uve appartenenti al vitigno Lacrima non inferiore all’ 85%. Il restante 15% può essere rappresentato da uve di Montepulciano o Verdicchio.
Il Lacrima di Morro d’ Alba è un vino prodotto nelle Marche. Più precisamente, la zona di produzione comprende i vitigni coltivati a Morro d’ Alba e nei comuni limitrofi della provincia di Ancona.
Tra i vini più noti della produzione vitivinicola marchigiana, il Lacrima di Morro d’ Alba vanta una tradizione antichissima. La leggenda vuole, infatti, che Federico Barbarossa, insediatosi nel castello di Morro d’ Alba dopo aver assediato Ancona, divenne uno dei maggiori sostenitori di questa bevanda prelibata.
Il Lacrima di Morro d’ Alba si propone al degustatore con il suo colore rubino reso intenso dalla presenza di percepibili sfumature violacee. Caratterizzato da un sapore gradevolmente fruttato, questo vino marchigiano migliora le sue qualità organolettiche a seguito di un breve periodo di invecchiamento.
Al palato e all’ olfatto regala piacevoli note di fragola, ciliegino, more selvatiche, mirtilli e violette.
Il Lacrima di Moro d’ Alba chiede di essere servito ad una temperatura compresa tra i 16 e i 18 gradi. Calice ideale per la degustazione di questo vino è il ballon piccolo. I piatti ai quali meglio si accompagna sono certamente quelli della tradizione culinaria anconetana: dai salumi tipici ai piatti a base di pesce sino ai secondi a base di carni bianche.

martedì 27 aprile 2010

1° MAGGIO DA PAURA!!!

Organizzazione zero!!!
Ecco la lista degli artisti che parteciperà alla più grande manifestazione rock italiana: Paolo Nutini, Roy Paci e gli Aretuska, i Bud Spencer Blues Explosion, Simone Cristicchi, e Nina Zilli, Beautiful e Vinicio Capossela il quale sarà il mattatore della serata in quanto avrà la possibilità di esibirsi sul palco di Piazza San Giovanni per circa 40 minuti.
Giudicate voi...
Per quanto mi riguarda il nome più prestigioso sarà quello di "GIANNI MAROCCOLO" ex Litfiba dei tempi migliori e ora leader dei Beautiful.
E' vero che lo scopo del 1° maggio non è sicuramente legato al fattore musicale, ma perchè non celebrare la festa dei lavoratori con della bella musica come è sempre stato?
Il concerto comunque è ancora in fase di definizione, quindi potrebbero esserci sorprese dell'ultima ora, infatti da indiscrezioni sul web cominciano a girare anche altri nomi come Elisa, Fiorella Mannoia, Caparezza, Paola Turci, Baustelle, Irene Fornaciari, e Morgan.
Speriamo bene...............

venerdì 23 aprile 2010

Le grotte di castellana


Lo splendido territorio della Puglia è caratterizzato dal movimento di altopiani e basse colline che geologicamente sono composte per la quasi totalità di roccia carsica.
Tale roccia ha tra le altre la caratteristica di essere particolarmente fragile e friabile se sottoposta all’erosione dell’acqua, e ciò ha fatto si che millenni e millenni di lavorio di acque e torrenti hanno in alcuni punti scavato la roccia fino a creare caverne e gole, di cui le Grotte di Castellana rappresentano l’esempio forse più imponente.
Situate a circa 40 chilometri da Bari, le grotte sono conosciute fin dall’antichità, sebbene le popolazioni locali ne conoscessero solo l’anticamera, La Grave, e si limitassero ad utilizzarla come deposito. Ne avevano anche un po’ paura, e la grotta era legata a leggende e dicerie, perchè sprofondando così nel buoi della roccia evocava immagini di inferno e diavoli, di mistero e magia.
Sarà solo nel 1938 che uno speleologo italiano, Franco Anelli, esplorerà le grotte più in profondità, ed a più riprese, scoprendo di volta in volta nuove cavità, ed intuendo le notevoli estensioni del sistema sotterraneo di grotte.
Oggi le grotte sono percorribili per circa tre chilometri in profondità, ed una visita completa dura più di tre ore.
Dall’antro di ingresso, La Grave, particolarmente suggestivo per il lucernario naturale da cui entra un fascio di luce, ci si inoltra lungo il percorso attrezzato e si sprofonda nelle viscere della terra per ammirare il fantastico mondo sotterraneo di stalattiti e stalagmiti, grumi di cristalli dai colori più diversi che sembrano opera di un gioielliere ispirato, colonne di alabastro imponenti che sembrano sostenere la volta oppure sottili come ceri d una chiesa. Figure naturali che al visitatore evocano famosi monumenti, come il Duomo di Milano con le sue innumerevoli guglie, o la Torre di Pisa, evocata da una stalagmite possente e leggermente inclinata, oppure volti e figure umane, come nel Passaggio del Presepio, dove, in un anfratto laterale una stalagmite ricorda nelle sue forme una madonna e prende perciò il nome di Madonnina delle Grotte. Ed ancora concrezioni cristalline, stalattiti e stalagmiti in forma di animali, come nella Grotta del Serpente. Il percorso si conclude nel luogo più fantastico di tutti, la Grotta Bianca e Sala del Tesoro, vero e proprio spettacolo di cristalli e stalattiti, di grandi e splendide stalagmiti e di sottili pinnacoli di alabastro che fanno di quest’antro un mondo fantastico ed indimenticabile.

martedì 13 aprile 2010

La bella Firenze

Se volete godervi una giornata all’aria aperta, Firenze e i suoi dintorni offrono a grande scelta di itinerari naturalistici ed enogastronomici. Molti percorsi per scoprire le origini più antiche e famose della città e degli storici luoghi di ritrovo. Nel centro storico della città è ancora possibile rivivere l'atmosfera dei tempi passati, percepire i sapori e gli odori dei prodotti genuini di una volta, la poesia della vita cantata dai vari poeti e scrittori che hanno più volte citato Firenze nelle loro famosissime opere. Firenze è la città del Rinascimento e dell’arte italiana e grazie al suo patrimonio artistico è una delle città più visitare nel mondo. Il capoluogo Toscano offre delle attrazioni turistiche uniche, di seguito riportiamo le più importanti. Piazza della Signoria: è il cuore della città, da qui è molto semplice raggiungere i principali musei, il ponte vecchio, e le maggiori basiliche di Firenze. Sulla piazza si affacciano i più importanti palazzi della città. Palazzo Vecchio: situato in Piazza della Signoria è la sede degli uffici del comune, un tempo fu la residenza della famiglia dei Medici. Ponte Vecchio: è il più antico ponte di Firenze, l'unico che si è salvato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Oggi è famoso per le sue antiche botteghe artigiane di orafi ed ogni giorno viene transitato da migliaia di turisti. Dal ponte vecchio è possibile ammirare un panorama suggestivo, uno dei più belli e romantici di tutta Firenze (un altro panorama bellissimo si può gustare dal Piazzale Michelangelo). Palazzo Pitti: vicino a piazza della Signoria ed al ponte vecchio è stato voluto voluto nel 1457 dalla famiglia Pitti. Divenne la residenza della famiglia dei Medici e oggi è sede di importanti musei, come la Galleria Palatina ricca di opere d'arte di Rubens, Caravaggio e Tiziano. La Galleria degli Uffizi: uno dei musei più importanti del mondo. Mediamente gli Uffizi sono la prima meta che un turista si prefigge di visitare. All'interno del museo, situato in un palazzo cinquecentesco costruito da Giorgio Vasari per volere di Cosimo I de medici, sono presenti grandi collezioni di dipinti dei più importanti artisti del Rinascimento e non come Botticelli, Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Raffaello. Duomo di santa Maria del Fiore: la chiesa sorge nell'omonima piazza del Duomo in pieno centro storico di Firenze. Fu costruita in varie tappe a partire dal 1296 e fu conclusa nel XV secolo con la realizzazione della stupenda cupola di Brunelleschi, all'interno della quale troviamo preziose opere d’arte di Andrea del Castagno, Donatello, Paolo Uccello, Luca della Robbia. Il Battistero di san Giovanni: sorge in piazza del Duomo proprio di fronte al Duomo di Santa Maria del Fiore. Al suo interno viene conservato il celebre affresco con il Giudizio Universale di Buffalmacco; da questo dipinto Michelangelo prese spunto per gli affreschi della Cappella Sistina in Vaticano. Il Battistero è famoso per la Porta del Paradiso realizzata in oro da Lorenzo Ghilberti nel XV secolo.

Pubblicato su: www.firenze-online.com

domenica 11 aprile 2010

Il carnevale di Venezia


In Italia sono molte le località che offrono spettacoli e manifestazioni in occasione del carnevale e tra queste ricordiamo Viareggio, Ivrea, Foligno, Siracusa. Ma il Carnevale più famoso d'Italia è sicuramente quello di Venezia. Il Carnevale non è l'unica manifestazione veneziana a livello internazionale, ricordiamo la Regata Storia, la Festa della Sensa, la Festa del Redentore e, ad anni alterni, la Biennale, ma senza alcun dubbio è quella che richiama più turisti nella città lagunare.
La storia del carnevale affonda le sue radici nella tradizione latina dei Saturnalia e quella greca dei culti dionisiaci, che contrassegnavano il passaggio dall’inverno alla primavera. A Venezia, ha il suo momento di maggiore notorietà nel settecento, ultimo secolo di vita della Repubblica. In quel periodo, il Carnevale, con le sue feste, i suoi spettacoli e le sue maschere attirava, nella città della laguna, visitatori da tutta Europa.
Rilanciato una ventina di anni fa, il Carnevale di Venezia, si è imposto immediatamente all'attenzione internazionale. Durante i giorni di festa, Venezia offre ai visitatori decine di spettacoli, da quelli improvvisati da artisti di strada a quelli programmati dagli organizzatori e dai numerosissimi teatri cittadini. Piazza San Marco è il cuore della festa ma tutta le città ne è coinvolta. Maschere di ogni tipo, alcune di ineguagliabile bellezza, sfilano tra calli e campielli della città più bella del mondo!

giovedì 8 aprile 2010

Chirurgia estetica

La chirurgia plastica estetica si occupa di correggere e migliorare difetti ed imperfezioni fisiche ed estetiche, ristabilendo armonia ed equilibrio, sia nelle proporzioni del corpo sia a livello psicologico, aumentando la propria autostima e la sicurezza sia con se stessi che verso gli altri.Nel mondo d’oggi infatti, in cui l'immagine e l'aspetto fisico e la salute sono sempre più importanti e rilevanti, una persona può desiderare di correggere alcuni difetti del proprio corpo che non si accettano, oppure di apparire più giovani (ringiovanimento chirurgico) o rallentare i segni dell'invecchiamento.Ricordiamo comunque che le motivazioni della chirurgia plastica possono essere varie, di origine funzionale, di origine psicologica, oppure entrambe le motivazioni.A questo proposito vi invitiamo a leggere l'approfondimento relativo all'indicazione terapeutica in chirurgia plastica ed estetica.
La chirurgia plastica è una branca chirurgica che si occupa di intervenire sul corpo umano per correggere, ridurre o eliminare difetti estetici (congeniti o acquisiti), patologie, malformazioni ed esiti di traumi e malattie. La chirurgia plastica comprende sia la chirurgia estetica (detta appunto chirurgia-plastica-estetica) che si occupa di correggere o eliminare difetti ed imperfezioni del corpo dal punto di vista fisico ed estetico (senza risvolto patologico o funzionale), ed anche la chirurgia plastica ricostruttiva, che invece cura gli esiti di traumi, patologie congenite o acquisite, malformazioni, esiti di traumi, ustioni ed esiti di ustioni, ecc..
Il chirurgo specializzato in chirurgia plastica (ovvero che ha frequentato per 5 anni una scuola di specialità e ha conseguito il diploma dopo l’esame finale) ha il titolo di chirurgo plastico ovvero specialista in chirurgia plastica.I chirurghi plastici solitamente eseguono sia interventi di chirurgia plastica estetica che gli interventi di chirurgia plastica-ricostruttiva.
Il chirurgo che esegue gli interventi di chirurgia plastica-estetica ma non ha la specializzazione in chirurgia plastica, è definito per convenzione, chirurgo estetico.
Ci si può rivolgere a medici specialisti in chirurgia plastica-estetica per motivazioni dettate da esigenze fisiche e fisiologiche, cioè nel caso in cui il difetto fisico impedisca una vita corretta, oppure per esigenze di tipo puramente estetico (come ad esempio l'intervento di mastoplastica additiva per l'aumento del seno o l'intervento di lifting per ringiovanire il viso), oppure per motivazioni sia fisiche che estetiche.Per quanto riguarda in particolare l’aspetto estetico, il nostro giudizio, ovvero come ci vediamo alla specchio e come ci sentiamo, viene ogni giorno messo in confronto con il giudizio delle altre persone, ovvero come gli altri ci vedono e ci giudicano.Spesso, a torto o a ragione, quello che conta è il giudizio fisico ed estetico, in quanto è il primo elemento che viene agli occhi. E quindi naturale che tutti vogliano sentirsi belli e desiderino esserlo, perchè la bellezza è spesso sinonimo di successo e di sicurezza, sia sul lavoro che nei rapporti interpersonali.Quindi attraverso la chirurgia plastica estetica desideriamo essere più sicuri in noi stessi ri-acquistando maggior autostima, ed anche essere più sicuri con le altre persone nella vita di tutti i giorni.Inoltre con il passare degli anni il nostro corpo e la nostra estetica sono soggetti ai segni dell'invecchiamento e della maturità. E' quindi normale che si voglia ricercare attraverso la chirurgia plastica, un ringiovanimento per contrastare il processo di invecchiamento e quindi per ringiovanire sia nel fisico che nella mente.
Talvolta l’insicurezza che provoca un difetto estetico, può nascere perché l’immagine di noi stessi che vediamo allo specchio, non corrisponde all’immagine di come ci sentiamo dentro, di come siamo veramente.Ecco che allora la chirurgia plastica estetica può intervenire per ristabilire quell’equilibrio che ci è venuto a mancare nel corso degli anni col passare del tempo, o che non abbiamo mai avuto.Infatti un difetto fisico, sia esso congenito (ovvero dalla nascita) oppure acquisito nel corso degli anni (ad esempio per gli accumuli di tessuto adiposo è possibile un intervento di liposuzione), può cambiare non solo la nostra vera immagine, ma anche il nostro stato psicologico, ovvero può provocare imbarazzi, paure o insicurezza.Quindi la paziente, qualora il chirurgo plastico dopo la prima visita accerti che vi è una valida indicazione terapeutica, può avere un notevole beneficio dall’intervento di chirurgia plastica che ha deciso di affrontare, non solamente dal punto di vista estetico e fisico, ma anche da quello psicologico e di maggior sicurezza e autostima.

mercoledì 7 aprile 2010

Pietro Antonio Colazzo, storia di un eroe

(articolo di Maurizio Salvi, pubblicato sul sito dell'Ansa)

KABUL - Con una azione fulminea, brutale, un commando di talebani ha sconvolto nuovamente il centro di Kabul, attaccando con una grande quantità di esplosivo ed armi automatiche tre hotel nell'area di Shahr-i-Naw e provocando la morte di 16 persone, fra cui Pietro Antonio Colazzo, funzionario dell'intelligence italiana. Un consigliere diplomatico della presidenza del consiglio che "operava presso l'ambasciata italiana", hanno spiegato le autorità italiane da Roma. In Afghanistan da due anni al servizio dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise), Colazzo era il numero 'due' a Kabul. Ed ha partecipato attivamente a contrastare l'azione dei terroristi, ha spiegato il capo della polizia afgana riferendo che "era coraggioso. Con grande sangue freddo, nel pieno dell'operazione terroristica, stava fornendo indicazioni alla polizia locale sui movimenti dei guerriglieri, quando è stato abbattuto da uno di loro". E proprio grazie al suo intervento e "le sue informazioni" ha permesso di mettere in salvo altri quattro italiani che si trovavano nell'hotel, prima che un kamikaze vi si facesse esplodere. Nell'attentato di oggi, oltre a Colazzo, sono rimasti uccisi anche un regista francese, tre agenti di polizia afghani e una decina di cittadini indiani mentre si registra oltre una trentina di feriti. L'attacco è scattato all'alba quando almeno otto uomini fra cui alcuni kamikaze sono entrati in azione - secondo una ricostruzione delle autorità afghane - puntando su alberghi frequentati da stranieri, fra cui il Safi Landmark Hotel, ospitato in un edificio di nove piani insieme al Kabul City Centre, il più lussuoso centro commerciale della capitale afghana. Di fronte a quest'ultimo è esplosa un'autobomba che ha provocato un profondo cratere, mentre i talebani penetravano al suo interno, sparando all'impazzata ed investendo contemporaneamente una guest house, la Park Residence, dove si trovava appunto Colazzo, ed il vicino Hamid Hotel. Con telefonate alle agenzie di stampa, un portavoce dei talebani Zahibullah Mujahid, ha rivendicato l'operazione "portata a termine da otto mujaheddin", senza fornire indicazioni esplicite sui suoi obiettivi. In una conferenza stampa, il capo della polizia afghana, Abdul Rahman, ha riferito che con ogni evidenza gli attaccanti cercavano di individuare gli stranieri ospitati negli hotel, evidentemente essendo a conoscenza che almeno uno di essi aveva un accordo con l'ambasciata dell'India, distante poche centinaia di metri, ed ospitava quindi un gran numero di cittadini indiani. Unanime la condanna in Italia e durissima anche la reazione del presidente della repubblica afghano Hamid Karzai, per il quale "si è trattato di un'azione terroristica diretta contro cittadini indiani che stavano aiutando il popolo afghano". "Questi attacchi contro di loro - ha ancora detto - non danneggeranno le relazioni molto solide che abbiamo con l'India". Fra le vittime indiane, personale sanitario di un ospedale pediatrico, diplomatici consolari e funzionari governativi. Gli analisti non escludono che in questo modo i talebani abbiano manifestato il loro dissenso per il riavvicinamento fra Pakistan ed India che potrebbe rafforzare la lotta al terrorismo segnato da un incontro ufficiale a livello di sottosegretari avvenuto ieri a New Delhi per la prima volta dai sanguinosi attentati di Mumbai del novembre 2008. La clamorosa operazione ha messo fine a oltre cinque settimane di tregua nella capitale afghana, dopo l'attacco portato il 18 gennaio dai talebani a numerosi obiettivi della 'zona rossa', non lontano dal palazzo presidenziale, con un bilancio di 12 morti e gravissimi danni materiali. Essa colpisce di nuovo l'Afghanistan mentre è in pieno svolgimento l'Operazione Mushtarak (in lingua dari, Insieme), condotta da migliaia di militari afghani e della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) contro i talebani nell'area centrale della provincia meridionale di Helmand, a Marjah e Nad Ali. Due giorni fa il governatore di Helmand ha issato la bandiera tricolore afghanistan su una casa quasi al centro di Marjah, di fronte a centinaia di persone in festa.

venerdì 26 marzo 2010

La tecnologia

La tecnologia è l'ambito multidisciplinare di ricerca e sviluppo di soluzioni, legate soprattutto ai processi produttivi.
Il termine deriva dal greco "tekhnologhia" (τεχνολογία), letteralmente "discorso sull'arte", dove con arte si intende il saper fare.
Nell'accezione più classica, solo in parte "deformata" dall'avvento dell'informatica, la tecnologia si occupa dello studio dei procedimenti e delle attrezzature necessarie per la trasformazione di una data materia prima in un prodotto industriale, partendo dai principi della scienza , per arrivare alla tecnica, che invece si occupa specificatamente delle modalità pratiche della lavorazione; insomma, nell'ottica della realizzazione di un prodotto, la scienza mette a disposizione tutto quello che si può sapere in merito, la tecnologia dice quello che serve sapere per fare, la tecnica spiega come si fa a fare.
Il termine viene però utilizzato anche in senso più ampio, per esempio Jack Goody usa il termine di "tecnologia dell'intelletto" riferendosi alla scrittura, partendo dalla definizione: "Modi codificati di manipolare deliberatamente l'ambiente per conseguire qualche obiettivo materiale". (cfr: J.Goody, Il potere della Tradizione Scritta, Torino, 2002). Si confronti anche con la definizione inglese di Technology "Concetto ampio che si riferisce ai saperi ed all'uso da parte di una specie di utensili ed abilità, e di come queste influiscano sulla capacità della specie stessa di controllare ed adattare il proprio ambiente".
L'iingegneria aggiunge caratteristiche umane come immaginazione, giudizio e disciplina intellettuale alla conoscenza preesistente per usare la tecnologia in modo sicuro, efficiente e ripetibile. Grazie a questo rinnovamento tecnologico c'è stato un forte incremento della produzione, perché le grandi fabbriche nate, hanno portato alla riduzione il lavoro umano. Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha migliorato notevolmente anche il tenore di vita delle persone, molti lavori gravosi sono stati eliminati, si sono ottenute notevoli vittorie sulle malattie, la vita media si è progressivamente allungata.
Con il forte avanzamento della tecnologia, i futurologi temono che in futuro possa essere creata un'intelligenza meccanica superiore a quella umana. Tutto ciò ha generato numerosi dibattiti.
Ad esempio: tutti gli edifici richiedono l'uso di qualche tipo di tecnologia per essere costruiti.
Con l'espressione stato dell'arte della tecnologia si intende la più recente tecnologia disponibile sul mercato e la migliore in termini di qualità. Talora, l'ingresso di una tecnologia più moderna è intenzionalmente ritardato per commercializzare una precedente, con l'obbiettivo di recuperare i precedenti investimenti in ricerca o di garantirsi un business per il futuro, più lungo di quello ottenibile entrando nel mercato con lo stato dell'arte della ricerca. In questo senso il progresso della tecnologia è ritardato e ostacolato da considerazioni di marketing.
La ricettività di un mercato alle innovazioni può indurre a differire il timing per il lancio di un prodotto e di una tecnologia, anche se è già stata collaudata nei laboratori.
Talvolta il ritardo avviene anche per tecnologie già industrializzate, vendute e collaudate su larga scala in altri Paesi, nel semplice tentativo di mantenere la stessa redditività, evitando nuovi investimenti che creerebbero valore per il cliente. Ad esempio negli USA, le compagnie telefoniche hanno attrezzato la rete per il lancio del GPRS., una tecnologia obsoleta e largamente superata dall' UMTS, che è uno stato dell'arte più avanzato.
Nell'ingegneria, per processo di produzione industriale (o processo produttivo) si intende una delle fasi della produzione di un prodotto, generalmente composto da più stadi attraverso i quali questo prende forma. la trasformazione di un materiale o pezzo grezzo, o anche semi-lavorato, mediante l'uso di un utensile e/o fluido attivo, per ottenere un prodotto finito.
I processi di produzione industriale si possono classificare in base al ciclo tecnologico adatto al materiale o pezzo di partenza. In base ai processi scelti si passa poi alla scelta del sistema di produzione più conveniente. L'Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) non ha, sinora, presentato una nomenclatura scientifica dei diversi processi di produzione industriale. Nella DIN 8580 si tenta una suddivisione dei processi di produzione industriale in diverse categorie, a seconda del tipo di effetto che il singolo processo ha sulla coesione fra le parti o particelle che compongono il corpo solido soggetto a lavorazione (pezzo da lavorare), o materiale grezzo. Tale coesione, infatti, mediante la tecnologia del processo produttivo, può essere creata ex novo, può esistere già e cambiare caratteristiche, può essere aumentata oppure essere diminuita o addirittura eliminata. In virtù di queste possibilità, la DIN 8580 prevede le seguenti categorie di processi, talvolta astratte, per le quali nell'italiano tecnico non sempre è stato possibile trovare dei termini inequivocabili.

Tratto da Vikipedia

Guida turistica

Amstedam è posta alla confluenza del fiume Amstel (che la divide in due) con l’estuario del Ij, nella regione del Noord-Holland. La città è inoltre la capitale del Regno dei Paesi Bassi (la forma di governo è infatti la monarchia costituzionale), meglio conosciuti come Olanda. A causa della sua posizione geografica Amsterdam gode di un clima temperato atlantico, con inverni abbastanza rigidi ed estati e autunni abbastanza piovosi. La città comunque merita di essere visitata durante tutto l’arco dell’anno, anche se la stagione maggiormente consigliata è la primavera, quando il clima è più mite e vi sono meno piogge. La città si è sviluppata maggiormente a partire dal XIII sec., quando iniziò ad assumere un ruolo di importanza primaria nelle vicende europee. Amsterdam (750.000 abitanti circa) è, come tutta la nazione, una città multirazziale, e questo è dovuto al fatto che l’Olanda possedeva numerose colonie e che è una delle città europee (insieme a Londra e Parigi) dove convivono più razze diverse. Numerosa anche la colonia ebrea, che qui subì una delle più gravi persecuzioni durante il nazismo. La città è il principale centro economico, finanziario e turistico della nazione ed è conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione e l’esportazione dei diamanti. La moneta è l’Euro, che si divide in centesimi e, come tutto il resto dell’Olanda, Amsterdam è relativamente cara (ma non in maniera eccessiva) per noi italiani. Si parla l’olandese, ovunque è diffusa la conoscenza dell’inglese