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venerdì 23 aprile 2010

Le grotte di castellana


Lo splendido territorio della Puglia è caratterizzato dal movimento di altopiani e basse colline che geologicamente sono composte per la quasi totalità di roccia carsica.
Tale roccia ha tra le altre la caratteristica di essere particolarmente fragile e friabile se sottoposta all’erosione dell’acqua, e ciò ha fatto si che millenni e millenni di lavorio di acque e torrenti hanno in alcuni punti scavato la roccia fino a creare caverne e gole, di cui le Grotte di Castellana rappresentano l’esempio forse più imponente.
Situate a circa 40 chilometri da Bari, le grotte sono conosciute fin dall’antichità, sebbene le popolazioni locali ne conoscessero solo l’anticamera, La Grave, e si limitassero ad utilizzarla come deposito. Ne avevano anche un po’ paura, e la grotta era legata a leggende e dicerie, perchè sprofondando così nel buoi della roccia evocava immagini di inferno e diavoli, di mistero e magia.
Sarà solo nel 1938 che uno speleologo italiano, Franco Anelli, esplorerà le grotte più in profondità, ed a più riprese, scoprendo di volta in volta nuove cavità, ed intuendo le notevoli estensioni del sistema sotterraneo di grotte.
Oggi le grotte sono percorribili per circa tre chilometri in profondità, ed una visita completa dura più di tre ore.
Dall’antro di ingresso, La Grave, particolarmente suggestivo per il lucernario naturale da cui entra un fascio di luce, ci si inoltra lungo il percorso attrezzato e si sprofonda nelle viscere della terra per ammirare il fantastico mondo sotterraneo di stalattiti e stalagmiti, grumi di cristalli dai colori più diversi che sembrano opera di un gioielliere ispirato, colonne di alabastro imponenti che sembrano sostenere la volta oppure sottili come ceri d una chiesa. Figure naturali che al visitatore evocano famosi monumenti, come il Duomo di Milano con le sue innumerevoli guglie, o la Torre di Pisa, evocata da una stalagmite possente e leggermente inclinata, oppure volti e figure umane, come nel Passaggio del Presepio, dove, in un anfratto laterale una stalagmite ricorda nelle sue forme una madonna e prende perciò il nome di Madonnina delle Grotte. Ed ancora concrezioni cristalline, stalattiti e stalagmiti in forma di animali, come nella Grotta del Serpente. Il percorso si conclude nel luogo più fantastico di tutti, la Grotta Bianca e Sala del Tesoro, vero e proprio spettacolo di cristalli e stalattiti, di grandi e splendide stalagmiti e di sottili pinnacoli di alabastro che fanno di quest’antro un mondo fantastico ed indimenticabile.

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